giovedì 3 ottobre 2013

Slow Food, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e Carlo Petrini

Buongustaio il Papa, che apprezza Slow Food e la buona cucina!
 
Carlo Petrini
Papa Francesco ha telefonato a Carlo Petrini dopo che il fondatore di Slow Food e Terra Madre gli aveva inviato una lettera e una copia dell’ultimo libro scritto. Durante il colloquio con il braidese Petrini, il Pontefice si è congratulato per il lavoro fatto con le comunità del cibo, definendolo “stupefacente” e poi ha ripercorso la storia di suo padre, che lasciò il Piemonte per raggiungere l’Argentina con il “bastimento Mafalda”, accennando alle origini astigiane e cuneesi della sua famiglia. Il fondatore di Slow Food spiega di aver provato una profonda commozione quando ha sentito la voce del pontefice: “Non avrei mai pensato, nella mia vita, di dialogare con un Papa. È stato toccante ed entusiasmante al tempo stesso”.  (fonte: La Stampa)
 
Il lavoro di Carlo Petrini e dello Slow Food è veramente degno di nota: realtà e iniziative come questa dovrebbero nascere in Italia anche per il turismo, l'arte e per tutte quelle ricchezze che il nostro Paese ha da offrire.
Chi ha viaggiato un po' all'estero si è trovato spesso a leggere sulla guida del Paese segnalazioni su imperdibili musei o piatti tipici deliziosi, e in quel momento tanti di noi hanno pensato che in Italia di musei più ricchi e di piatti più particolari ne abbiamo mille, ma spesso non li sappiamo mettere adeguatamente su un piedistallo!
 
Carlo Petrini ha fatto questo: ha preso i buoni prodotti e li ha messi sul loro giusto piedistallo.
Nel 1986 fonda Slow Food, associazione internazionale non-profit che oggi conta 100 000 iscritti, volontari e sostenitori in 150 Paesi.
Slow Food opera per promuovere l'interesse legato al cibo come portatore di piacere, cultura, tradizioni, identità, e uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e delle tradizioni locali.
 Il motto di Slow Food è buono, pulito e giusto. Tre aggettivi che definiscono in modo elementare le caratteristiche che deve avere il cibo. Buono relativamente al senso di piacere derivante dalle qualità organolettiche di un alimento, ma anche alla complessa sfera di sentimenti, ricordi e implicazioni identitarie derivanti dal valore affettivo del cibo; pulito ovvero prodotto nel rispetto degli ecosistemi e dell'ambiente; giusto, che vuol dire conforme ai concetti di giustizia sociale negli ambienti di produzione e di commercializzazione.
Slow Food opera sul territorio e organizza anche grandi eventi di respiro internazionale, volti ad avvicinare il grande pubblico al tema dell'alimentazione e della qualità del cibo. Citiamo ad esempio le manifestazioni biennali del Salone internazionale del Gusto a Torino (anni pari), Cheese a Bra (anni dispari) e Slow Fish a Genova (anni dispari). (fonte: Slow Food)
 
A Pollenzo, una frazione del Comune di Bra, nasce inoltre nel 2003 l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, anch'essa da un'idea di Carlo Petrini.
Unica nel suo genere nel mondo, offre un corso di laurea in Scienze gastronomiche, un corso di laurea magistrale in Promozione e gestione del patrimonio gastronomico e turistico ed un master di primo livello in lingua inglese in Food Culture and Communications con quattro indirizzi.
L'ateneo è organizzato come un campus universitario. Le lezioni sono tenute in inglese al primo anno ed in italiano o inglese nel secondo e terzo anno della laurea triennale e nella laurea magistrale. Le lezioni ai master sono invece tenute solo in inglese. Durante ogni anno accademico sono previsti per gli studenti numerosi stage e viaggi didattici - in media 5 ogni anno - della durata di una o due settimane presso gli operatori del settore enogastronomico e "comunità del cibo" in Italia, in Europa, e nel resto del mondo.
L'università è leader in Italia nell'attrazione di studenti stranieri, che rappresentano più 50% del totale e provengono da una cinquntina di paesi, con una prevalenza di studenti anglofoni nel programma master e di germanofoni negli altri corsi. (fonte: Wikipedia)
 
Per maggiori informazioni su queste meravigliose iniziative:
 


lunedì 30 settembre 2013

Festa del Cibo di Strada

 
Si è conclusa domenica sera la "3 giorni" della Festa del Cibo di Strada organizzata da Eataly Lingotto, nel piazzale davanti al suo ingresso.
In questi tre giorni, accanto agli spettacoli di teatro di strada dell'omonimo Festival, hanno dato il meglio di sè gli stand di alcuni rappresentanti del gusto piemontese in tema di cibo di strada: accanto a Poormanger e alle sue jacked potato, abbiamo potuto assaggiare la farinata di Tantì, gli hamburger de La Granda (giocavano in casa ...), la piadina di FrescoPiada, la focaccia di La Mucca Pazza BBQ e Macho Pizza e per chiudere in dolcezza i dolci di Desideri (brigidini, cantuccini e cialde)!
 
 
Lo spazio non particolarmente esteso antistante l'ingresso di Eataly è stato comunque ben allestito, tanto che pur essendo sabato sera non c'è stata la classica ressa che impedisce di godere a pieno dell'evento. Hanno trovato spazio anche alcuni tavoli e anche una postazione di truccabimbi per la gioia dei piccolini.
 
Abbiamo provato il classico Giotto de La Granda, sempre gustoso, sano e spesso; a seguire una patata Poormanger con burro, prezzemolo e acciughe e due porzioni di farinata Tantì.
Per finire, ecco cosa rimane della crema al vin santo + cantuccini :)
 
(ex) Crema al vin santo & cantuccini
La qualità dell'offerta è stata ovviamente ottima: i partner invitati sono sicuramente quanto di meglio può essere offerto nella loro categoria!
 
Il cibo di strada è il nuovo tutto, oramai. Non c'è rappresentante del mondo del food che non ne abbia parlato, non abbia assaggiato, non ne abbia decantato le lodi.
 
Secondo la definizione della FAO, è costituito da quegli alimenti, incluse le bevande, già pronti per il consumo, preparati o venduti soprattutto in strada o in altri luoghi pubblici, come mercatini o fiere, anche da commericanti ambulanti spesso su un banchetto provvisorio, da furgoni, o da carretti ambulanti.
Il consumo di cibo per strada consente generalmente di mangiare in maniera più informale, più rapida, e meno costosa. Stime della FAO indicano in ben 2,5 miliardi il numero di persone che giornalmente si alimentano in questo modo. (fonte: Wikipedia)
Spesso i prodotti da consumare per strada sono specialità locali o regionali, come nel caso del pani ca meusa di Palermo.
Negli ultimi anni il cibo da strada si sta connotando come un fenomeno di costume e di moda che ne sta determinando una rapida e florida diffusione, trasformandolo da semplice snack a valida alternativa ad una cena al ristorante o ad una pizza.
 
L'Italia a nostro avviso potrebbe essere un terreno estremamente fertile per la sperimentazione di questa tendenza: in altri Paesi è purtroppo spesso legato al concetto di cibo povero (India, Bangladesh) o di cibo spazzatura (Stati Uniti), mentre in Italia, grazie alla tradizione culinaria che ci caratterizza, si potrebbe gustare una varietà incredibile di piatti e sapori in ogni regione, complice anche il clima favorevole di molte delle nostre regioni che consente di vivere questi momenti "per strada" per parecchi mesi all'anno.
 
 
Complimenti quindi a Eataly per l'interessantissima iniziativa! 
 

 

 
 
 

lunedì 23 settembre 2013

Cheese 2013



 
Cheese 2013
Si conclude oggi la nona edizione di Cheese, appuntamento biennale dedicato alle forme del latte.
Per la nona volta consecutiva Bra, patria dello Slow Food, ospita questa splendida manifestazione internazionale, dove l'unico limite ad assaggiare quanto l'Italia e il mondo intero hanno da offrire in tema di formaggi è dato dal nostro appetito, aimè non illimitato!
Presso gli stand del Mercato nazionale e di quello internazionale si può assaggiare e acquistare prodotti provenienti da tutte le regioni d'Italia e da numerosi Paesi stranieri, compresi gli Stati Uniti che si fanno ben notare con selezioni ottime.



 
 
A completare il tutto, si trovano le Cucine di Strada, la Piazza della Birra e la Piazza della Pizza: la qualità e l'offerta sono talmente alte da far fanno venire voglia di suggerire ai signori dello Slow Food l'organizzazione di una manifestazione dedicata! 
 
 
Io personalmente ho scelto di gustare una jacked potatos di Poormanger (Torino), con caprino, cavolo verza e ragù bianco di salsiccia, accompagnato da una buona birra bionda.
 
Da ricordare inoltre che Bra è anche la città della Salsiccia di Bra: preparata con carni magre di bovino e grasso suino, è riconosciuta nell'Atlante dei Prodotti Agroalimentari tradizionali del Piemonte (ai sensi dell'art. 8 del D lgs. 30 aprile 1998, n° 173 e D.M. n° 350 del 8 settembre 1999). Un tempo veniva preparata solo con carne bovina, poichè nel vicino comune di Cherasco esisteva un importante comunità ebraica, che si approvvigionava presso il mercato braidese ed esigeva insaccati senza carne suina. Questa tradizione pare sia stata ufficializzata da un Regio Decreto, emanato a seguito dello Statuto Albertino, che autorizzava i macellai di Bra a utilizzare carne bovina nella preparazione della salciccia fresca, unico caso in Italia in Italia, proibendo la produzione di salsiccce bovine in tutto il territorio. Nella tradizione locale la Salsiccia di Bra vanta un posto particolare rispetto agli altri salumi: il prodotto non avendo bisogno di stagionatura viene consumato fresco e tutto l'anno. (fonte: http://www.salsicciadibra.it/storia.asp)
Una tappa presso uno dei bar del centro per un panino con la Salsiccia di Bra (rigorosamente cruda) vi invoglierà ad entrare anche in una delle macellerie per portare a casa un po' di questa delizia!
 
Appuntamento quindi al 2015 per festeggiare la decima edizione!

giovedì 19 settembre 2013

Non c'è amore più sincero che l'amore per il cibo. (George Bernard Shaw)

mercoledì 18 settembre 2013

Cos'è il seirass?

Chi abita fuori dai confini piemontesi, leggendo il posto su Barbagusto si sarà chiesto cosa sia il seirass.
 
Il seirass non é un formaggio vero e proprio bensì una ricotta che deriva dalla coagulazione del siero.  
E' un formaggio fresco con la pasta fine e grumosa, chiamato più propiamente Seirass del fen perché fatto asciugare avvolto nel fieno, e a seconda di dove viene prodotto ha una forma diversa.



Seirass

E' oggi un presidio Slow Food e fa parte del paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino.

Barbagusto

In Via Belfiore, al numero 36, c'è Barbagusto, un posticino piccolo ma molto ben arredato.
Una lavagna indica i piatti del giorno, che volendo potrete conoscere in anticipo cliccando Mi Piace sulla loro pagina Facebook: una selezione di primi, secondi e dolcini che stuzzicano ma senza la pretesa di essere per forza trasgressivi e originali.
Trovate sì l'agnello con le prugne, accostamento sfizioso e non così consueto, ma anche dei classici agnolottini del plin, o del semplice ma ottimo vitello tonnato!

 

I plin con seirass e toma assaggiati oggi erano molto buoni, un po' asciutti sì, ma non secchi.
Chi vuole aggiungere un po' di parmigiano lo troverà in simpatici barattolini, una bella idea originale!

Plin con seirass e toma
Gli stessi barattolini li troverete anche sulla mensola accanto alla porta di ingresso, ripieni dei fondi di caffè: omaggio utile per concimare le piante di casa vostra!




Barbagusto è aperto dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 18, il venerdì ci tiene compagnia anche per la cena, fino alle 21, mentre il sabato orario ridotto (11-15). La domenica ci si riposa.

Per raggiungere Barbagusto con i mezzi pubblici: http://gttweb.5t.torino.it/gtt/ oppure con il ToBike: www.tobike.it/.


 
 
 







- 2 giorni!